Progetto Terre Alte. Censimento dei fabbricati rurali. Tabià di Revin.
23 novembre 2003.
Il nostro gruppo svolge principalmente una attività di valorizzazione del territorio. Oltre ai sentieri, segni dell'uomo delle Terre Alte che abbiamo eletto a nostro principale interesse, ci interessiamo anche degli altri segni dell'uomo sparsi sul nostro territorio; fra questi i tabià. Eugenio e Beppino mentre salgono ai tabià di Revin per un rilievo.
I 4 tabià di Revin costituiscono un nucleo a se stante. Questo è conosciuto come il tabià della Sargentina. La culmine riporta la data di costruzione del 1883. Sul nostro territorio sono sparsi 490 fabbricati rurali in diversi stati di conservazione. Un nostro compito è quello di censire questo patrimonio.
Le schede di indagine che compiliamo raccolgono le informazioni che contraddistinguono i diversi fabbricati presi in esame come per esempio: la posizione dell'oggetto, le tipologie costruttive, l'ambiente circostante, le condizioni d'uso attuali, i materiali e le particolarità costruttive. Qui a fianco il tabià dei Piaza (Angelo Piaza).
L'abbandono comporta il lento disfacimento delle strutture lignee e il loro svanire. Il tabià dei Pelizèr con il tetto sfondato e la porta scardinata. Costruito nel 1861, dopo 140 anni di silenziosa testimonianza, abbandonato a se stesso, sta cedendo martoriato dalle avversità del tempo.
Ogni tanto si trovano delle particolarità costruttive "antiche", come il cardine in legno, in ladino giardenì, riportato nella foto accanto. Col tempo sono stati sostituiti dai cardini in ferro, dapprima forgiati, in un secondo tempo stampati.
La pietra è un testimone più longevo del legno. Col tempo anch'essa perde la forma che l'uomo l'aveva costretta ad assumere; così i muri diventano solo mucchi di pietra (masiere). In questo caso, tabià de Nani Poa, si può ancora osservare il muro perimetrale che sosteneva la struttura a travi (ciagie).
La parte frontale del muro con la porta della stalla. Su questi pendii le stalle davano ricovero ad animali minuti, normalmente capre, che munte la sera permettevano la preparazione di un po' di pestariei.
Il tabià de chi del Ciauza, posto subito dopo Revin, sulla Costa de chi del Ciauza, nonostante sia stato costruito nel 1889 ha ancora un aspetto ed uno stato mediocri. Con qualche piccolo intervento al tetto si può garantirne l'integrità per molti anni ancora. Verranno fatti, questi interventi?
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